Disturbi legati a traumi o eventi stressanti

In questa categoria diagnostica sintomi di natura emotiva e comportamentale si sviluppano in seguito all’esposizione a eventi traumatici e/o stressanti.

Le persone non reagiscono a questi eventi secondo un’unica modalità, ma possono manifestare reazioni molto diverse tra loro. In  alcuni, risultano prevalenti aspetti legati all’ansia e alla paura,  altri mostrano più una sintomatologia di tipo depressivo in cui si osserva perdita di piacere e interesse in attività che prima si svolgevano volentieri, ritiro sociale, sentimenti di estraneità.

Possono comparire anche rabbia, aggressività e discontrollo emotivo. Le modalità di risposta individuali comunque, devono essere necessariamente lette all’interno del quadro della personalità del soggetto, della sua storia e dei significati  profondi che l’evento ha assunto per se stesso.

Si deve eseguire una dettagliata esplorazione dell’esperienza del soggetto nei confronti del fattore stres­sante. Spesso alcuni individui attribuiscono tutta la colpa a un particolare evento, quando un fatto meno ovvio può es­sere più importante in termini di significato psicologico.

Sintomi

I sintomi del DPT si radunano intorno alle seguenti categorie:

  • sintomi di intrusione: avere ricorrenti, involontari, intrusivi ricordi inquietanti; sogni spaventosi e incubi; agire o sentire come se l’evento stesse accadendo di nuovo (allucinazioni), sensazione di profonda sofferenza psicologica e/o fisica quando si ricorda l’evento (es. in occasione dell’anniversario)
  • sintomi di evasione: evitare pensieri, sensazioni, ricordi associati all’evento; evitamento luoghi, conversazioni, persone che evocano il ricordo dell’evento
  • effetti negativi sul pensiero e sull’umore: perdita di memoria di parti importanti dell’evento, opinioni negative, persistenti sul proprio comportamento o aspettattive irrealistiche su di se e gli altri; pensieri distorti persistenti sulla causa o sulle conseguenze del trauma che portano a colpevolizzare se stessi o gli altri, emozioni negative persistenti; distacco ed estraneità verso gli altri; incapacità di provare emozioni positive
  • Aumentata reattività: disturbi del sonno, irritabilità, ipervigilanza, difficoltà di concentrazione, scoppi d’ira.

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o  Problemi di natura sessuale 39
o  Ingresso di un nuovo membro in famiglia 39
o  Cambiamenti negli affari 39
o  Cambiamento dello stato finanziario 38
o  Morte di un amico stretto 37
o  Cambiamento nell’attività lavorativa 36
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o  Apertura di ipoteca elevata 32
o  Estinzione di un prestito ipotecario 30
o  Cambiamento nelle responsabilità lavorative 29
o  Allontanamento da casa di un figlio o figlia 29
o  Problemi con parenti acquisiti q 29
o  Notevole successo personale 28
o  Avvio o conclusione del lavoro del coniuge 26
o  Inizio o fine della scuola 26
o  Cambiamento delle condizioni di vita 25
o  Cambiamento delle abitudini personali 24
o  Problemi con il capo sul lavoro 23
o  Cambiamento di orari o delle condizioni di lavoro 20
o  Cambiamento della residenza 20
o  Cambiamento alla scuola dei figli 20
o  Cambiamento delle attività nel tempo libero 19
o  Cambiamento nelle attività religiose 19
o  Cambiamento nelle attività sociali 18
o  Richiesta di prestito non molto elevato 17
o  Cambiamento nelle abitudini del sonno 16
o  Cambiamento nelle abitudini familiari 15
o  Cambiamento nelle abitudini alimentari 15
o  Vacanze 15
o  Natale 12
o  Fastidi con la legge o lievi violazioni della legge 11

Diagnosi

Sebbene per definizione i disturbi dell’adattamento siano conseguenti a un fattore stressante, non sempre i sintomi iniziano immediatamente. Secondo il DSM possono tra­scorrere fino a tre mesi tra il fattore stressante e l’insorgen­za dei sintomi e non sempre questi ultimi recedono appena cessa il fattore stressante. Se il fattore stressante persiste, il disturbo può diventare cronico. Può manifestarsi a qualsia­si età e i suoi sintomi variano considerevolmente; negli adul­ti sono più comuni gli aspetti depressivi, ansiosi o misti.

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